Questo sito non utilizza cookies di profilazione, nè propri nè di altri siti. Vengono utilizzati cookies tecnici per consentirti una più facile fruizione di alcune funzionalità del sito e Google Analytics per migliorare le funzionalità del sito

Natività di Beata Maria Vergine

 

La chiesa madre di Rotonda viene costruita tra il XVIII è il XIX secolo e rappresenta l'edificio di culto più grande del borgo.

La facciata presenta tre ingressi incorniciati da portali in pietra del XIX secolo, di manifattura locale. A sinistra della facciata trova collocazione la torre dell'orologio che con le due campane bronzee, accompagna lo scorrere delle ore.

La chiesa presenta una pianta a croce latina e dal centro si innalza una imponente cupola.

Foto di Antonella Palazzo

L’imponente portale in pietra dell’ingresso centrale è datato 1857, opera del maestro Antonio di Iacovo maestro scalpellino di rotonda, che raffigura nel timpano Dio Padre benedicente.

Dall'ingresso attraverso il portone in legno a cassettoni, sormontato da una vetrata a raggiera del 1909, si ha accesso alla navata centrale, collegata alle due navate laterali minori sormontate da archi a tutto sesto.

La grande cupola che da luce alla chiesa sormonta lo spazio di incontro della navata centrale con il transetto. 

Impreziosita da affreschi con:

Cristo redentore;

Le tre Virtù Teologali: Fede, Speranza e Carità fra le quattro Virtù Cardinali: Prudenza, Giustizia,

Fortezza e Temperanza, raffigurate come quattro angeli in preghiera del XX sec.

Nei 4 pennacchi per raccordano i pilastri al tamburo sono raffigurati i quattro Evangelisti del XX secolo.

Nella volta a botte della navata centrale ritroviamo invece:

La Santissima Trinità nella gloria del Paradiso del XIX secolo;

Il dono delle stimmate a San Francesco d'Assisi sul monte dell'Averna del XIX secolo;

Il miracolo del Crocifisso portato dal granchio a San Francesco Saverio in terra di missione del XIX secolo.

Sotto la cupola, al centro del presbiterio ritroviamo l'altare maggiore datato 1881, rivestito con marmi policromi.

Ai lati dell'altare troviamo due nicchie, rivestite da marmi policromi in cui sono collocate le statue di San Giovanni Battista e di Maria Santissima della Consolazione del XVI secolo, Patrona del paese.

Foto di Antonella Palazzo

Nella volta dell’abside due affreschi nei medaglioni​ che raffigurano il Sacrificio di Isacco e  Gesù al pozzo con la Samaritana del XIX secolo.

Al centro della volta dell'abside in una nicchia finemente decorata da Stucchi troneggia durante il periodo pasquale la statua lignea del Cristo Risorto.

Sotto la parete fa bella mostra di sé la pala del titolo parrocchiale che raffigura la Natività della Beata Vergine Maria, tela del XIX secolo di Raffaele Aloisio​.

Alla destra dell'altare maggiore troviamo l'altare dedicato alla Madonna del Rosario e quello dedicato a Santa Filomena, mentre a sinistra troviamo l'altare dedicato alla Madonna Addolorata che custodisce una scultura lignea di alto valore artistico del Cristo morto risalente al XVII - XVIII secolo.

Le navate laterali, sono coperte da volte a crociera con tre altari minori in stucco.

Sulla destra:

  • L'altare della Madonna delle Grazie;
  • L’altare della Madonna degli Angeli;
  • L’altare dei San Raffaele Arcangelo e Tobia.

Sulla sinistra:

  • L'altare di Maria Santissima Immacolata;
  • L’altare San Michele Arcangelo, tela del XVII secolo;
  • L’altare di Santa Maria Maddalena.

Nella chiesa possiamo ancora ammirare rilevanti opere di pietra di scalpellini rotondesi fra cui il fonte battesimale datato 1575, collocato nella navata di destra, e le due acquasantiere poste all'ingresso.

Successiva alla costruzione della Chiesa Madre è la cappella del Sacro Cuore edificata tra il 1920 e il 1926, è situata in fondo alla navata di sinistra. Dal grande arco di ingresso si scorge l'altare marmoreo su cui è situata la nicchia che ospita la statua del Sacro Cuore di Gesù, intorno ad essa affreschi del maestro Lanziani che raffigurano Angeli e i Santi, Antonio da Padova e Luigi Gonzaga. Nella parete di sinistra, in una nicchia ritroviamo la statua lignea della Madonna del Carmine del XVIII secolo.

Foto di Antonella Palazzo