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Racconta il trekking

Racconta il trekking

Creato: Mercoledì, 03 Giugno 2020 22:09 | Rate this article
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| 5197 Hits | Categoria: Racconta il trekking | Ultima modifica: Mercoledì, 03 Giugno 2020 22:22 | Comment count: 0

Pollino... Panorami 360°

Pollino... Panorami a 360°

Civita - Parco Nazionale del Pollino

Il Parco Nazionale del Pollino offre panorami e scorci stupendi, la natura qui continua il suo cammino tra colori e profumi offrendo, a chi si sofferma ad osservare, panorami e sensazioni uniche. Nelle foto che seguono possiamo osservare uno dei luoghi che amo, proprio per la varietà e suggestività degli scorci che offre. La Timpa del Demanio, questo straordinario punto panoramico che offre lungo il sentiero che conduce in cima a 855 m s.l.m. una grande varietà di piante, come la ginestra, il ginepro, il leccio,la farnia, il cisto, il timo e altre svariate piante che con il loro profumo inebriano la passeggiata. Ma lo spettacolo che mozza il fiato è quando si esce dal bosco e si può ammirare gli spettacolari panorami che madre natura offre...

Una distesa di ginestre  che accompagna lo sguardo fino alle Timpe di Porace e Cassano, con le Gole del Raganello che dividono questa distesa giallo-verde dal bosco di Santa Venere...

Il Raganello, fiume a carattere torrentizio lungo 32 km, che al suo nascere forma uno spettacolare Canyon. Le gole del Raganello vengono divise in Gole alte o Gole di Barile che si dipartono dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere la cosiddetta Scala di Barile, nei pressi di San Lorenzo Bellizzi, in un percorso di circa 9 km, e Gole basse che si dipartono dalla zona Pietraponte, un singolare macigno incastonato tra le pareti che da secoli funge da passaggio, fino a raggiungere la zona il famoso e suggestivo Ponte del Diavolo, nei pressi di Civita, in un percorso di circa 8 km.

 Spostando ancora lo sguardo ecco scorgere la piana di Sibari e il Mar Ionio, con i Monti della Sila a fare da cornice ad un luogo dove la storia, non solo è passata, ma è stata scritta e vissuta, partendo dallo splendore della civiltà magnogreca, sino ad arrivare ad oggi...

Un viaggio fatto di sguardi e di emozioni che solo ammirandolo in silenzio si riesce a cogliere interamente...

 

 

 

Creato: Lunedì, 13 Aprile 2020 19:12 | Rate this article
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| 8134 Hits | Categoria: Racconta il trekking | Ultima modifica: Martedì, 05 Maggio 2020 23:55 | Comment count: 0

Trekking verso il Patriarca

Trekking verso il Patriarca

(racconto fotografico)

 


Uno degli alberi più spettacolari del Parco Nazionale del Pollino è sicuramente il “Patriarca”, questo colosso monumentale è uno degli alberi più vetusti che si trovano nel territorio del parco.
Il Patriarca è un Pino Loricato “Pinus Heldreichii sottospecie Leucodermis” posto a 1908 m. s.l.m. in località Pollinello, ricadente nel territorio del comune di Morano Calabro, l’albero colossale, presenta una circonferenza alla base di 6.2 m ed un’altezza di circa 16 m, a fronte di un’età stimata tra i 700 e gli 800 anni.
Sicuramente trovarsi al suo cospetto provoca grande emozione e raggiungerlo, appaga sicuramente dello sforzo fatto; il bellissimo panorama, i monumentali pini loricati che troviamo lungo il percorso, i borghi che dall'alto sembrano piccoli presepi oltre l’aria pura che tonifica corpo e mente, rendono l’esperienza indimenticabile.
Uno dei sentieri che permettono di raggiungere il Patriarca, vede il suo iniziare, come per molti altri, da Colle dell'Impiso, qui un meraviglioso bosco di faggio ci accompagna fin quasi alla dolina di Pollino. Si attraversano i piani di Vaquarro ed il Valico di Gaudolino, da dove si intraprende una salita con maggior pendenza. Risalendo il sentiero, si viene premiati dall'incontro con i pini loricati e da panorami che mozzano il fiato. Attraversata la dolina di Pollino si raggiungono altri meravigliosi e ultracentenari pini loricati, con forme che solo madre natura poteva immaginare, per poi ridiscendere per l’incontro con il Patriarca.
Questo trekking nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, è sicuramente uno dei più belli e richiesti, rilassarsi sotto la chioma del Patriarca, essere avvolti dalle sue radici, osservare l’imponenza dei suoi rami ricoperti da quella corazza impressionante, dona conforto e sicurezza, ma porta inevitabilmente a riflettere sul rapporto tra l’uomo e la natura.

 

 

Foto Gaetano Sangineti 2019