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LA FLORA DEL PARCO

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La fioritura della Peonia Peregrina sul Pollino

La fioritura della Peonia Peregrina nel Pollino

Appunti fotografici 

Iniziano le prime splendide fioriture delle Peonie Pellegrine di San Sosti (CS) nel Parco Nazionale del Pollino.

La Peonia del Pollino o Peonia Peregrina (Banxhurna, in arbëreshë)

L'area del Pollino custodisce una pluralità di piante e fiori, alcune specie endemiche, altre rare, dell'Appennino meridionale. Una di queste è la Peonia pellegrina o peregrina (Banxhurna nella lingua arbëreshë), presente sui monti della dorsale del Pellegrino, la Mula tra San Sosti e San Donato di Ninea.


Il rosso purpureo ed il velluto dei petali mostrano lo splendore di una natura incontaminata e la rara ed incantevole bellezza di un fiore, capace di competere con la bellezza delle rose. Carnosa e delicata, questa peonia, le cui radici sono tuberi che in passato i popoli dell’Europa meridionale e dell’Asia usavano a scopo medicinale, negli aneddoti e nei canti della tradizione arbëreshë viene associata a una donna bellissima, ma sgarbata, con virtù e difetti, come l’odore forte e acre del fiore, che, una volta colto, si sciupa rapidamente.

 foto by Stefano Saetta

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La faggeta vetusta dell'UNESCO

La faggeta di Cozzo Ferriero

Una delle faggete vetuste patrimonio dell’UNESCO la troviamo nel sud dell’Italia e più precisamente nel Parco Nazionale del Pollino.

Questo è il sito per quello che riguarda le Faggete vetuste, più a sud in Europa.

La faggeta di Cozzo Ferriero, questo è il nome del bosco vetusto si trova sul versante nord-occidentale della dorsale che da Cozzo Ferriero va verso Coppola di Paola, nel versante lucano e ricade nel comune di Rotonda quasi a confine con la Calabria, esposta prevalentemente ad ovest.

Ha un’estensione di circa 70 ettari tra i 1700 e i 1750 m slm. Da un punto di vista geologico l’intera area presenta rocce carbonatiche e calcari dolomitici, i suoli sviluppatisi sono non troppo profondi presentano granulometrie di media e fine tessitura, ovvero franco limosa e argillosa limosa.

Gli alberi in questione sono sicuramente dei monumenti viventi, con età che si aggirano attorno i 600 anni, sono presenti alberi con diametri di tronco imponenti e alberi morti ancora in piedi oltre a quelli ormai caduti, data l’assenza di attività dell’uomo. Proprio tale assenza ha permesso lo svolgersi delle dinamiche naturali, favorendo una ricchissima biodiversità.

Oltre al Parco Nazionale del Pollino troviamo le faggete vetuste inserite nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO:
Parco Nazionale d’Abruzzo
Parco Nazionale delle foreste Casentinesi
Parco Nazionale del Gargano
Parco Regionale dii Bracciano e Martignano
Comune di Soriano nel Cimino


Grazie a questi scrigni naturali, l’Italia nel 2017 è entrata di 78 siti naturali di faggete vetuste nei 12 paesi Europei:
Italia, Austria, Belgio, Slovenia, Spagna, Albania Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia, Ucraina.

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Foto Gaetano Sangineti