Questo sito non utilizza cookies di profilazione, nè propri nè di altri siti. Vengono utilizzati cookies tecnici per consentirti una più facile fruizione di alcune funzionalità del sito e Google Analytics per migliorare le funzionalità del sito

Il Pino Loricato

Pinus heldreichii subsp. leucodermis

Panorama sui Piani di Pollino e sullo sfondo Serra Dolcedorme e parte del Monte Pollino.

Emblema del Parco Nazionale del Pollino, considerato un monumento naturale, specie unica in Italia, considerato un vero e proprio relitto delle antichissime foreste oro-mediterranee del Terziario. Vegeta su litosuoli e rocce calcaree dolomitiche in una fascia altitudinale che va dai 530 m slm ai 2240 m slm.
La sua distribuzione nell’areale del Parco del Pollino è molto frammentata e la sua valutazione nel rischio di estinzione risulta “quasi minacciata”.
In Italia vegeta solo nel Parco Nazionale del Pollino, a cavallo tra Calabria e Basilicata, mentre lo ritroviamo anche in Grecia, Bosnia-Erzegovina, Albania e Bulgaria.
Il nome “Leucodermis” ovvero dalla pelle bianca, gli fu attribuito dal botanico austriaco Franz Antonie nel 1864 riferendosi a quelli visti in Bulgaria.
Il botanico di Laino Borgo, Biagio Longo fu il primo nel 1905 a descrivere questa specie sul Pollino, coniando successivamente il nome “Loricato” vista la somiglianza della corteccia con le corazze dei legionari romani, le “Loriche”.


Sul Pollino ka sua distribuzione può essere ricondotta semplificatamene in 4 differenti gruppi di vegetazione:
Gruppo settentrionale lucano: M. Alpi, M. la Spina, M. Zaccana.
Gruppo centro-orientale calabro-lucano: Serra di Crispo, Serra delle Ciavole, Dolcedorme, Pollino.
Gruppo centrale calabro: M. Palanuda, Cozzo del pellegrino.
Gruppo costiero meridionale: M. Montea.


Lo troviamo abbarbicato sui costoni scoperti, e sulle rupi calcaree, sfuggendo all’ombra del faggio.
I pini più vetusti li ritroviamo tra Serra di Crispo, Serra delle Ciavole e Monte Pollino tra i 1900 e i 2100 m slm.
Una delle sue caratteristiche è senza dubbio la corteccia, costituita da placche irregolari penta/esagonali, dove il ghiaccio e il vento negli esemplari più esposti a tali agenti atmosferici risulta meno spessa. Difatti sono modellati da questi come fossero delle sculture viventi.


Il Pino Loricato è una delle specie più longeve nel panorama della flora europea. Gli esemplari di alta quota tra Serra di Crispo e Serra delle Ciavole, secondo studi di dentocronologia ne conferma l’età media superiore a 500 anni, dando origine al “Giardino degli Dei”.
Il suo legno per secoli è stato utilizzato per svariati usi, uno dei più meritevoli di menzione è l’utilizzo per realizzare bauli e cassapanche per coloro che intraprendevano il viaggio verso le Americhe. Altro utilizzo è quello come torcia, mentre i pastori intaccavano la base, dal lato del monte e sottovento per realizzare schegge per accendere il fuoco.

I Gendarmi Foto Gaetano Sangineti